Scarica il pdf | Vai al sito ufficiale | 15-17 febbraio 2012, Palazzo dei congressi Firenze
Ogni anno, negli Stati Uniti e in Europa Occidentale continuano a verificarsi circa 1,75 milioni di nuovi casi di ictus ischemico. L’ictus cerebrale è responsabile del 30% circa della mortalità annuale e la maggioranza di questi ictus (circa l’85%) sono ischemici.
In Italia si stima per il 2011 una incidenza di circa 190.000 nuovi ictus, di cui circa il 20% purtroppo muore nel primo mese successivo all’evento e circa il 30% sopravvive con esiti gravemente invalidanti. In pratica, nel nostro Paese si verifica un ictus cerebrale ogni 4 minuti. In un terzo circa dei casi, dopo l’evento acuto, la disabilità persiste per tutta la vita in modo più o meno invalidante, con un costo veramente importante tanto per il singolo individuo ed i suoi familiari, tanto per l’intera società.
Dato che la maggior parte dei pazienti con ictus sono anziani e considerando la relazione diretta tra l’età e l’incidenza di ictus, il rapido invecchiamento della popolazione dei paesi industrializzati porterà ad un numero sempre più elevato di pazienti che, nei prossimi decenni, richiederanno terapie d’emergenza e a lungo termine. L’ictus ischemico, nella sua fase acuta, ha ancora una mortalità elevata ma la gestione della malattia, anche in Italia, sta rapidamente cambiando sia perché sempre più frequentemente il paziente con ictus viene indirizzato verso strutture con elevata specializzazione (Stroke Unit o comunque unità specializzate nel trattamento dell’ictus acuto), sia perché nella classe medica e anche nella popolazione generale sta aumentando la consapevolezza e l’importanza di una adeguata prevenzione.
Se la terapia della fase acuta è decisiva nel ridurre la mortalità e la morbosità precoce, è in corso in parallelo uno straordinario sforzo per identificare sempre meglio il rischio di avere un primo ictus o di impedirne la recidiva. La terapia della fase acuta comunque, riveste un ruolo di grande attualità e le sue potenzialità di sviluppo anche nel nostro Paese sono notevoli. La diffusione in tal senso, della cultura scientifica e di una adeguata formazione, sono il veicolo migliore affinché si possa ridurre la mortalità e l’invalidità correlate alla malattia, anche alla luce di recenti trials clinici che sembrano ampliare le finestra temporale utile per la possibile somministrazione della trombolisi. Di trombolisi, di prevenzione, di riabilitazione, di nuovi farmaci e migliore organizzazione sanitaria, si discuterà nei prossimi giorni a Firenze.
Infatti, nella splendida e tradizionale cornice del Palazzo dei Congressi, sono attesi circa 600 tra Specialisti e Medici di Medicina Generale, esperti e direttamente coinvolti nella prevenzione e nella cura di questa malattia, che come è noto, è il paradigma dell’approccio multidisciplinare e multiprofessionale. Non solo, quindi, medici ma anche infermieri professionali, fisioterapisti, logopedisti e psicologi si riuniranno dal 15 al 17 febbraio 2012 per discutere, ragionare, imparare e confrontarsi attorno ad un programma scientifico, molto dinamico, moderno e di elevatissimo livello qualitativo.
Crediti ECM e frequenza
Sarà effettuato un accreditamento ECM separato relativamente a:
Pre Meeting Teaching Courses
Accreditamento previsto per la categoria Medico Chirurgo per le seguenti discipline: Neurologia, Medicina Interna, Cardiologia, Geriatria, Medicina Generale, Psichiatria, Chirurgia Vascolare
Congresso Stroke 2012 – accreditamento unico per le tre giornate del congresso
Accreditamento previsto per la categoria Medico Chirurgo per le seguenti discipline: Neurologia, Medicina Interna, Cardiologia, Geriatria, Medicina Generale, Psichiatria, Chirurgia Vascolare
Sessione Infermieri
Accreditamento previsto per la categoria Infermiere
Sessione Fisioterapisti
Accreditamento previsto per la categoria Fisioterapista
La procedura ECM prevede la partecipazione al 100% dei lavori, la verifica della presenza e la compilazione di un questionario di apprendimento e valutazione da consegnare alla Segreteria Organizzativa. Al termine dei lavori verrà rilasciato un attestato di partecipazione valido ai fini della certificazione di presenza. L’attestato ECM, con valenza legale per l’attribuzione dei crediti assegnati, verrà inviato, agli aventi diritto, previo buon esito del questionario di apprendimento e in base all’effettiva partecipazione alle sessioni scientifiche accreditate.