La Malattia Renale Cronica (MRC) è ormai emersa come problema di salute pubblica di prima grandezza.
Dati epidemiologici, che derivano da studi di popolazione (NHANES III), individuano nella MRC una delle grandi priorità dell’era della transizione epidemiologica.
È stimabile che nella popolazione adulta (> 18 anni) circa 1 individuo su 10 abbia un grado di insufficienza renale moderata, cioè una funzione renale (espressa come Filtrato Glomerulare “eGFR”) dimezzata o più che dimezzata rispetto alla norma.
In Italia il problema è virtualmente sconosciuto dalla popolazione, ancora poco conosciuto e largamente sottovalutato dai medici e ignorato dagli organi di governo della salute pubblica regionali e\o nazionali.
La reale prevalenza della Malattia Renale Cronica¹ è rimasta a lungo un problema poco indagato e poco conosciuto.
Nel 2004 una cooperazione internazionale promossa dalla American Kidney Foundation ha varato l’iniziativa KDIGO (Kidney Disease Improving Global Outcomes) con il preciso scopo di fare una ricognizione del problema su scala internazionale e di risolvere problemi attinenti la definizione dell’insufficienza renale proponendo una classificazione unica, semplice e applicabile su scala mondiale. Gli esperti che hanno aderito all’iniziativa hanno prodotto una classificazione delle malattie renali basata su esami semplici e poco costosi ² che è stata accettata dalle maggiori società scientifiche nazionali che si occupano di malattie renali. Questa classificazione ha il pregio fondamentale di consentire rilevazioni epidemiologiche coerenti in varie realtà sanitarie permettendo di studiare su vasta scala le dimensioni del fenomeno e le sue dinamiche.
I fattori di rischio per la comparsa/progressione della MRC sono in gran parte comuni a quelli per le malattie cardiovascolari; i pazienti con diabete, ipertensione, malattie cardiache, obesità, età elevata, fumatori e basso livello d’istruzione hanno maggior probabilità d’essere affetti da MRC.
La MRC è un segnale di malattie cardiovascolari; alterazioni della funzione renale o dell’esame delle urine possono comparire ben prima che il paziente avverta sintomi di cardiopatia ischemica o che indagini strumentali o laboratoristiche possano evidenziare la malattia cardiovascolare. Un intervento precoce centrato sui pazienti con MRC aumenta le possibilità di successo della prevenzione e della cura delle malattie cardiovascolari.