L’ictus cerebrale è una delle principali cause di morte e disabilità sia a livello globale che in Italia, portando con sé un considerevole carico sociale per i pazienti e per i loro caregiver. Nonostante i notevoli progressi nella prevenzione primaria e nella gestione della fase acuta, il calo della mortalità e l’invecchiamento della popolazione hanno fatto aumentare la prevalenza e il peso sociale della disabilità post-ictus.
SNAMID in prima linea: La presa in carico globale e a lungo termine del paziente sopravvissuto a un ictus rappresenta una problematica cruciale di sanità pubblica. Per affrontare questa sfida, il Gruppo di Lavoro dell’Alleanza Italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari ha redatto un documento fondamentale per lo sviluppo di un modello di assistenza riabilitativa a lungo termine, a cui ha attivamente contribuito anche la nostra Società, la SNAMID.
Il documento evidenzia la necessità di strutturare un percorso assistenziale che non si esaurisca nella fase acuta, ma accompagni il paziente nel tempo, contrastando l’aumento della disabilità residua.
1. Le Dimensioni del Problema e l’Impatto Sociale
- Solo il 25% delle persone sopravvissute a un ictus guarisce completamente.
- Circa il 75% dei sopravvissuti presenta una qualche forma di disabilità, e in circa la metà dei casi si verifica la perdita dell’autosufficienza.
- In Italia, si stimano circa 900.000 persone sopravvissute a un ictus.
- L’ictus è la principale causa di disabilità nell’adulto e la seconda causa di demenza nel nostro Paese.
- Ancora oggi, circa due terzi dei sopravvissuti necessitano di trattamenti riabilitativi e programmi assistenziali che devono durare nel tempo.
2. Il Progetto Riabilitativo Individuale (PRI) e il Team Multidisciplinare
Il percorso riabilitativo deve essere garantito in continuità, partendo dalla fase acuta e articolandosi fino alla fase territoriale e a lungo termine.
- Centralità del PRI: Il Progetto Riabilitativo Individuale è lo strumento essenziale per la definizione del percorso, elaborato dall’équipe riabilitativa tenendo conto della disabilità della persona.
- Ruolo del MMG e dell’Équipe: In ogni fase, è cruciale la presenza di un team multidisciplinare (che include neurologi, cardiologi, fisiatri, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali e il Medico di Medicina Generale) in grado di gestire i bisogni clinici, funzionali e socio-assistenziali.
- Gestione della Cronicità: Le conseguenze funzionali possono permanere per tutta la vita. È fondamentale monitorare la situazione clinica nella fase della cronicità per contrastare il peggioramento della disabilità (il cosiddetto “ictus cronico”) e intervenire con programmi mirati.
3. Innovazione: Telemedicina e Attività Fisica Adattata (AFA)
Il documento promuove l’adozione di soluzioni innovative per migliorare l’accessibilità e la continuità delle cure, aspetti centrali per la rete territoriale:
- Telemedicina e Teleriabilitazione: Queste tecnologie rappresentano un cambiamento di paradigma organizzativo, potenziando l’accesso a servizi come la televisita, la teleriabilitazione, la prevenzione secondaria e l’educazione sanitaria. Facilitano il monitoraggio continuo delle condizioni cliniche, aspetto chiave per il follow-up del paziente post-ictus.
- Ruolo delle Palestre della Salute: Per il mantenimento dell’efficienza fisica nel post-riabilitativo, il modello suggerisce l’implementazione di programmi di attività fisica adattata (AFA) e di esercizio fisico strutturato (EFS). Le Palestre della salute, con la supervisione di professionisti competenti (chinesiologi), sono considerate il contesto più idoneo per questa pratica continuativa.
4. Monitoraggio e Supporto al Paziente
È raccomandata una valutazione da parte di un team multidisciplinare entro un anno dall’ictus per tutti i pazienti rientrati a domicilio, al fine di riprogrammare il PRI o fornire indicazioni sullo stile di vita. Aspetti che richiedono un sistematico monitoraggio includono (ma non si limitano a): prevenzione secondaria, difficoltà nelle attività quotidiane, spasticità, dolore, umore e capacità cognitive (Post-stroke Check List).
La gestione a lungo termine del paziente con esiti di ictus è una priorità strategica per il Servizio Sanitario Nazionale. L’integrazione tra strutture specializzate e la rete territoriale, in cui il MMG gioca un ruolo insostituibile, è la chiave per garantire la continuità assistenziale.
Invitiamo tutti i Medici di Medicina Generale a consultare e approfondire il documento completo per integrare queste raccomandazioni nella pratica clinica quotidiana.