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Risultati della survey sul MMG e opinion paper

Lucarelli M, Polito A, Voza M. (Board scientifico su Integratori e Fitoterapia ‐ SNAMID Nazionale)

L’European Society of General Practice/Family Medicine sottolinea che tra le funzioni a cui il Medico di Medicina Generale (MMG) è chiamato vi è la responsabilizzazione del paziente nei confronti della gestione della propria salute e benessere (empowerment). Al fine di elaborare una riflessione in merito all’integrazione alimentare intesa come ambito su cui e con cui promuovere l’empowerment del paziente nei confronti del proprio benessere e di un coerente stile di vita, SNAMID, Società Scientifica di Medicina Generale, ha attivato un percorso in due fasi: la prima di orientamento (survey), la seconda di proposizione (orientamenti e indicazioni per la pratica clinica), per definire il ruolo di un corretto impiego dell’integrazione alimentare nella pratica clinica quotidiana.
La survey ha coinvolto 180 MMG per una popolazione di circa 270.000 persone (per avere un parametro di confronto: un popolazione uguale a quella della provincia di Piacenza o di Siena).
Dall’analisi dei dati emerge che i MMG collocano gli Integratori Alimentari (IA) essenzialmente ai margini del proprio ambito professionale e “nicchiati” su situazioni specifiche, tendenzialmente connesse alla patologia.
I MMG posizionano gli IA prevalentemente nell’astenia (53%) e nello stress/affaticamento mentale (49%) che costituiscono pertanto gli ambiti di utilizzo privilegiati dal MMG per l’integrazione alimentare.
Altro target è la popolazione anziana con regime alimentare inappropriato (35%) e i pazienti con lieve sintomatologia ansiosa (31%).
Un ulteriore ambito di impiego – più francamente associabile alla “salute” – sono infine le persone che praticano attività sportive in cui il 32% (n=58) dei MMG consiglia l’integrazione alimentare.
Nella seconda parte di proposizione, il board scientifico di SNAMID, constatando la diffusa convinzione dei MMG che non esista una diretta ed automatica connessione tra “naturalità” e “sicurezza” d’impiego degli IA, ha definito alcuni orientamenti e indicazioni per la pratica clinica.
Sono stati declinati dei “principi guida” sugli integratori alimentari rispetto a: classificazione e tassonomia, criteri di qualità, razionale d’impiego, utilità e interazioni. Tutto questo con l’obiettivo di considerare l’uso dell’IA di qualità come un utile strumento del medico che si trova ad affrontare un “bisogno di salute”, inteso non solo come disequilibrio dello stato psico-fisico ma anche come richiesta, da parte dell’individuo, di proteggere e promuovere il proprio “benessere”.

 

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