E’ di comune evidenza come negli ultimi due anni le condizioni di vita di chi esercita un’attività di tipo sanitario siano sensibilmente peggiorate in tutto il mondo, non solo in Italia. La letteratura anglosassone di questi giorni prende una posizione molto dura verso gli stakeholders sia pubblici1 che privati; ed è proprio dai privati2 che vengono delle indicazioni su come rispondere adeguatamente a queste situazioni che compromettono severamente non solo la salute dei medici, ma anche l’assistenza sanitaria alla popolazione.
In un editoriale del BMJ del 29 Luglio c.a. l’autore, K Abbasi1, affronta con durezza le carenze delle risorse promosse dal governo Johnson per risolvere la situazione in essere. “Quando si dice basta? Medici e altri lavoratori del settore pubblico del Regno Unito hanno concluso che il tempo è adesso, in una vertenza salariale che si trasformerà a partire da una calda estate in un autunno e in un inverno di malcontento. Le pressioni sulla forza lavoro ed il burnout del personale sono al limite, a livelli senza precedenti . La ristrutturazione del SSN va comprensibilmente incontro alla fatica del cambiamento” afferma Abbasi, ma l’effetto sul personale si manifesta in esiti peggiori ed esperienze frustranti per pazienti, situazioni la cui logica evidente sembra essere sfuggire al potere.
“Se vuoi una foto del futuro”, scrisse George Orwell in 1984, “immagina uno stivale che calpesta un volto umano, per sempre”. Sembra che Orwell stesse immaginando i servizi sanitari nel 2022.
“La pandemia” prosegue Abbassi “è ora messa da parte dai responsabili politici che raccontano a noi che il Covid è finito, quando non lo è. O che sia solo una specie di influenza, anche se le stime suggeriscono che, tra le sequele non simil-influenzali di Covid, la disfunzione di olfatto e gusto, a lungo termine, può interessare circa il 5% delle persone. La guerra in Ucraina e la crisi del costo della vita vengono usati come pretesto per rinnegare l’impegno sul clima e aumentare l’estrazione di combustibili fossili, quando ciò che serve è un raddoppio dello sforzo di contrasto verso la crisi climatica e un progresso più rapido contro l’inquinamento. Il mondo moderno è governato dall’opportunità e da manifesti e suoni populisti. Gli Esperti, almeno le persone con conoscenze e competenze, vengono bandite e ridicolizzate.”
E partendo dalla tattica mediatica governativa del governo della Gran Bretagna che impedisce un confronto sulla realtà scientificamente provata attraverso comunicati senza documentazione disponibile, riducendo di fatto la possibilità di contrasto e di proteste, Abbasi segnala che” il BMJ non pubblicherà più alcun comunicato per non favorirne una diffusione senza valutazione.” E riprendendo ciò che ha scritto Orwell conclude “Il modo per fermare lo stivale che ci calpesta il viso, per cambiare l’immagine scoraggiante del nostro futuro, è rispettare i nostri principi, e questo inizia con distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.”
Una proposta argomentata per ovviare al burnout dei sanitari in USA, viene dal NEJM Catalyst che pubblica un intervento di un alto dirigente di una HMO del Missouri (Ascension Medical group)2 che presenta alcuni spunti che attualmente non risultano nell’agenda dei nostri decisori. Il benessere del medico non è un argomento secondario, ma piuttosto uno che richiede un investimento significativo da parte dell’organizzazione sanitaria. Molto è stato scritto sui fattori determinanti del burnout clinico. La parte difficile è affrontare efficacemente il benessere del clinico in modo pratico. Ciò richiede alle organizzazioni sanitarie di fare le cose in modo diverso: trasformare i flussi di lavoro esistenti, effettuare un investimento finanziario e applicare il necessario rigore operativo. Molti medici potrebbero pensare di passare più tempo con i pazienti e meno in compiti burocratici, avere un maggiore controllo sul proprio programma, sentire il team e il supporto organizzativo e assicurarsi che la loro professione non spiazzi la loro vita personale.
Quello che dobbiamo fare è prevenire il burnout affrontando questi fattori chiave:
• Migliorare il controllo e la flessibilità e come un medico gestisce la propria giornata
• Bilanciamento delle richieste del carico di lavoro
• Offrire supporto sociale
• Aiutare i medici a trovare un significato nel loro lavoro
• Fornire ai medici le giuste risorse per svolgere il proprio lavoro
• Sostenere l’integrazione tra lavoro e vita privata
• Migliorare la cultura organizzativa.
Molto è stato scritto sui driver del burnout; la parte difficile è affrontare efficacemente il benessere del clinico in modo pratico. Ciò richiede di fare le cose in modo diverso: trasformare i flussi di lavoro esistenti, fare un investimento finanziario e mettere il necessario rigore operativo dietro questo lavoro.
Situazioni analoghe a quelle regionali e nazionali nostrane, ma anche proposte, che sembrano il punto pratico di fondo carente nella nostra penisola per sollevare i sanitari e la sanità dal profondo in cui è stata infilata.
Marco Cambielli
1.Kamran Abbasi Why the BMJ will no longer report on unsubstantiated press releases. BMJ 2022;378:o1878
2.Baligh Yehia,Clinician Well-Being Comes from Strategic Organizational Diligence July 22, 2022 NEJCatalyst Innovations in care delivery
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