La circolazione simultanea di alcuni patogeni respiratori, come l’influenza e i virus SARS-CoV-2 insieme all’aumento dei ricoveri pediatrici per bronchiolite dovuti al virus sinciziale, potrebbero aumentare la pressione sui sistemi sanitari. A lanciare l’allarme è l’Ecdc che evidenzia come “diversi paesi dell’UE/SEE stanno vivendo un’elevata circolazione del virus respiratorio sinciziale (RSV) e aumenta anche il numero di infezioni respiratorie acute gravi (SARI) dovute all’infezione da RSV. Le infezioni da RSV in questo periodo dell’anno non sono insolite, ma più alte e all’inizio di quest’anno rispetto al periodo pre-pandemico, anche in modo proporzionato che colpisce più bambini. Anche i paesi UE/SEE stanno vivendo una stagione influenzale precoce e una possibile rinascita della COVID-19 dopo settimane di declino dei casi e ricoveri ospedalieri.”
La stagione festiva aumenta il rischio per la trasmissione di RSV e altri virus respiratori. Prioritari saranno il rafforzamento dei sistemi sanitari e il sostegno agli operatori sanitari, nonchè la vaccinazione contro l’influenza e la COVID-19 dovrebbe essere una priorità tra i gruppi a rischio.
Queste sono le opzioni di risposta che l’ECDC fornisce agli Stati membri UE/SEE :
– Attuare attività di comunicazione del rischio per il pubblico, compresa la promozione attiva delle vaccinazioni contro l’influenza stagionale e la COVID-19;
– Aumentare la consapevolezza tra gli operatori sanitari per diagnosticare tempestivamente i casi e migliorare la preparazione ospedaliera per gestire l’aumento del carico del paziente nelle impostazioni ambulatoriali e ospedaliere. Ciò è particolarmente importante per gli ospedali pediatrici e le unità di terapia intensiva e le strutture di assistenza a lungo termine (LTCF);
– Garantire la profilassi RSV ai lattanti ad alto rischio conformemente alle linee guida nazionali;
– Attuare adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) basate sulla situazione epidemiologica locale, in particolare per i gruppi vulnerabili all’interno delle strutture sanitarie, compresi i sistemi LTCF;
– Promuovere buone pratiche igieniche nella comunità e prendere in considerazione adeguati interventi non farmaceutici (IPN), come rimanere a casa quando ci si ammala, buona igiene respiratoria e delle mani, compreso l’uso appropriato di maschere facciali, un’adeguata ventilazione degli spazi interni, l’uso del telelavoro, ove possibile, ed evitare spazi pubblici affollati;
– Ove possibile, attuare e migliorare la sorveglianza dell’RSV e la sperimentazione degli agenti patogeni respiratori.
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