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Il documento sul curriculum in cure palliative per la medicina generale suscita molte perplessità anche in SNAMID.
La lettura del documento prevede, in sostanza, la necessità di un’abilitazione per il medico di medicina generale che intenda esercitare le cure palliative.

Le motivazioni per una posizione critica trovano fondamento nella assenza assoluta di tale iniziativa negli strumenti contrattuali in essere che regolano l’attività del medico di medicina generale. Il medico generalista agisce abitualmente applicando il suo sapere, coinvolgendo, se del caso, gli specialisti per le singole situazioni cliniche necessitanti per la cura del singolo paziente. Non si vede perché si debbano creare dei mini specialisti palliativisti per poter trattare con cure palliative i propri pazienti bisognosi quando nella nostra Nazione non esiste la figura del medico generalista con particolare interesse e molti colleghi affrontano già con documentata competenza la loro attività verso i soggetti necessitanti di cure palliative. Qualora il prossimo Accordo collettivo nazionale, dovesse prevedere la figura del medico con particolare interesse in una o più branche specialistiche, esso dovrebbe contenere anche la normativa di riconoscimento, dipendente da specializzazioni acquisite, corsi abilitanti certificati da soggetti plurimi e non di parte o altra idonea certificazione su base curricolare.

Risulta quanto meno singolare l’occupazione della materia da parte di una quota dei rappresentanti della Medicina Generale, risultante dal modo di operare della Commissione Ministeriale Cure palliative e terapie del dolore per cui SNAMID sollecita un maggior coinvolgimento di tutti i medici generalisti rappresentativi delle varia realtà organizzate italiane.
Ci piacerebbe a tal proposito esporre le nostre idee con il Ministro Balduzzi.